Nella mia attività ambulatoriale in giro per l'Italia, vedo molti pazienti "etichettati" come affetti da due strane patologie dai contorni misteriosi, che sembrano venir fuori dai trattati medici dell''800:
la "gastrite nervosa" e la "colite nervosa"
Si usa, forse, l'aggettivo "nervosa" per scostarsi dal precedente - famoso grazie al lavoro di Freud - e meno politicamente corretto di "isteria"?
Ma cosa le caratterizza?
Sintomi sfumati intestinali ed extraintestinali comuni, che spesso si sovrappongono. Quasi come se fossero parte di una "sindrome".
A conferma, la loro presentazione "classica" è una combinazione di sintomi simili o sovrapponibili alla "sindrome dell'intestino irritabile" (non colon irritabile!).
Tra questi :
Così, non avendo interesse e/o capacità di fare diagnosi (che è il primo compito del medico) o non sapendo perché i "tre classici farmaci" non funzionano, preferiscono credere che il/la paziente abbia depressione, o sia ansiosa e/o matta, con il conseguente risultato che la prescrizione di psicofarmaci è la norma.
Il risultato?
Ovviamente nulla cambia della patologia di base o dei sintomi, ma il paziente che si presenta dall'ennesimo medico con la precedente prescrizione di psicofarmaci verrà subito etichettato come ansioso.
Quindi, visto alla luce di una precedente diagnosi, il paziente così etichettato verrà visto con un "preconcetto", ascoltato a metà, forse sottovalutato.
Per un attimo voglio schierarmi coi medici, forse hanno ragione nel vedere la persona ansiosa, depressa o confusa, ma secondo me queste non sono le cause della malattia, ma le conseguenze di:
Tre mesi fa una signora dell'entroterra siculo venne nel mio studio a Palermo dicendomi che ero il tredicesimo gastroenterologo con cui faceva una visita. Ma dopo 12 anni di reflusso e una qualità di vita pessima, prendendo il gastroprotettore e le goccine per l'ansia, con nessun risultato sul suo problema di salute, anche un santo sarebbe ansioso o depresso no?
Così, ho fatto una cosa che nessuno aveva mai fatto.
Le ho creduto.
Poi, le ho chiesto se aveva notato peggiorare il reflusso con certi cibi.
Poi le ho chiesto se aveva problemi con la bigiotteria, la lattuga e la buccia della pesca.
Le ho anche chiesto se era stata allattata e svezzata correttamente.
Ed è stato lì che l'ho incontrata nel suo dramma e le ho dato una speranza di guarigione.
Perché se sai come funziona il corpo, se sai cosa andare a cercare, quando lo trovi lo puoi gestire, spegnere, educare.
Amiche ed amici della pagina, quando avete un sintomo o una patologia gastrointestinale, ricordate sempre che il tubo digerente é lungo 8 metri. Ricordate che parte dalla bocca e arriva all'ano. E che è ricoperto dal microbiota intestinale. E che i vostri sintomi sono connessi al cibo che entra in contatto (anche piccole quantità) con la mucosa dell'intestino.
Se mi dici che hai il colon irritabile, in automatico ti risponderò:
cosa esattamente irrita il tuo colon?
Se il tuo specialista non te lo chiede, o ti prescrive le goccine per l'ansia... Cambia specialista.
Dovremmo tutti farci delle domande come :
la "gastrite nervosa" e la "colite nervosa"
Si usa, forse, l'aggettivo "nervosa" per scostarsi dal precedente - famoso grazie al lavoro di Freud - e meno politicamente corretto di "isteria"?
Ma cosa le caratterizza?
Sintomi sfumati intestinali ed extraintestinali comuni, che spesso si sovrappongono. Quasi come se fossero parte di una "sindrome".
A conferma, la loro presentazione "classica" è una combinazione di sintomi simili o sovrapponibili alla "sindrome dell'intestino irritabile" (non colon irritabile!).
Tra questi :
- dolore addominale (definito "colite" o "colica" o "intestino infiammato")
- gonfiore addominale
- gastrite e reflusso,
- digestione lentissima
- anomalie della popò (diarrea o stitichezza)
- "mente annebbiata",
- mal di testa,
- astenia,
- dolori articolari e muscolari,
- intorpidimento alle gambe o alle braccia,
- dermatite (eczema o eruzione cutanea),
- depressione e anemia
Così, non avendo interesse e/o capacità di fare diagnosi (che è il primo compito del medico) o non sapendo perché i "tre classici farmaci" non funzionano, preferiscono credere che il/la paziente abbia depressione, o sia ansiosa e/o matta, con il conseguente risultato che la prescrizione di psicofarmaci è la norma.
Il risultato?
Ovviamente nulla cambia della patologia di base o dei sintomi, ma il paziente che si presenta dall'ennesimo medico con la precedente prescrizione di psicofarmaci verrà subito etichettato come ansioso.
Quindi, visto alla luce di una precedente diagnosi, il paziente così etichettato verrà visto con un "preconcetto", ascoltato a metà, forse sottovalutato.
Per un attimo voglio schierarmi coi medici, forse hanno ragione nel vedere la persona ansiosa, depressa o confusa, ma secondo me queste non sono le cause della malattia, ma le conseguenze di:
- bombardamento mediatico finalizzato a produrre terrorismo psicologico nel popolo, per vendere farmaci sintomatici (Farmaco =Veleno , ti dice nulla?) che nulla hanno a che fare con l'atto medico e la salute;
- nomadismo diagnostico: con Google e Facebook speriamo sempre di aver trovato la strada giusta. Inizia così spesso il giro delle 7 chiese, alla ricerca del "medico/mago" che ascolti il paziente, comprenda la causa e imposti la terapia.
Tre mesi fa una signora dell'entroterra siculo venne nel mio studio a Palermo dicendomi che ero il tredicesimo gastroenterologo con cui faceva una visita. Ma dopo 12 anni di reflusso e una qualità di vita pessima, prendendo il gastroprotettore e le goccine per l'ansia, con nessun risultato sul suo problema di salute, anche un santo sarebbe ansioso o depresso no?
Così, ho fatto una cosa che nessuno aveva mai fatto.
Le ho creduto.
Poi, le ho chiesto se aveva notato peggiorare il reflusso con certi cibi.
Poi le ho chiesto se aveva problemi con la bigiotteria, la lattuga e la buccia della pesca.
Le ho anche chiesto se era stata allattata e svezzata correttamente.
Ed è stato lì che l'ho incontrata nel suo dramma e le ho dato una speranza di guarigione.
Perché se sai come funziona il corpo, se sai cosa andare a cercare, quando lo trovi lo puoi gestire, spegnere, educare.
Amiche ed amici della pagina, quando avete un sintomo o una patologia gastrointestinale, ricordate sempre che il tubo digerente é lungo 8 metri. Ricordate che parte dalla bocca e arriva all'ano. E che è ricoperto dal microbiota intestinale. E che i vostri sintomi sono connessi al cibo che entra in contatto (anche piccole quantità) con la mucosa dell'intestino.
Se mi dici che hai il colon irritabile, in automatico ti risponderò:
cosa esattamente irrita il tuo colon?
Se il tuo specialista non te lo chiede, o ti prescrive le goccine per l'ansia... Cambia specialista.
Dovremmo tutti farci delle domande come :
- la mia dispepsia/gastrite/reflusso/colite da cosa dipende? quale è la diagnosi?
- sulla base della mia diagnosi, è il gastroprotettore il farmaco più adatto?
- da quando prendo il gastroprotettore sto meglio o noto dei peggioramenti?
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