Ci sono due modi "classici" di reagire alla rabbia con un bel (terapeutico e catartico) "vaffa!".
Uno è esternarlo, esprimerlo, portarlo all'attenzione dell'altra persona (senza che sfoci MAI in VIOLENZA fisica!)
L'altro modo è ... "inghiottirselo"...
E se stai leggendo questo post, forse fin'ora la tua strategia classica (l'unica reazione possibile?) è stato quest'ultima.
No?
Qualunque sia la causa dei vaffanculo "inghiottiti" o "trattenuti in pancia", ci portiamo dentro delle cose che avremmo voluto dire all'altra persona (perchè c'è sempre un'altra persona) ma che per paura di soffrire o di sbagliare abbiamo preferito tacere (e inghiottire).
Così, portiamo quella discussione nella nostra testa con dialoghi e monologhi continui - è il NORMALE PROCESSO DEL PENSARE - in cui rivanghiamo il passato, commentiamo, critichiamo e giudichiamo l'altro proiettando tutto questo nel (rapporto) futuro.
Infatti, spesso questi monologhi ci portano ad immaginare che le cose andranno male - o di male in peggio - generando preoccupazioni.
Questi monologhi e dialoghi sono come il vapore in una pentola a pressione: per ridurre la pressione o apriamo la valvola di sfogo o abbassiamo la fiamma sotto la pentola.
Altrimenti esplode (o, nel caso degli organi interni, implode!)
Molti studi scientifici dimostrano che SCRIVERE PENSIERI ed EMOZIONI di getto (scrittura espressiva) o in modo calibrato (scrittura metodica) ha lo stesso effetto che APRIRE LA VALVOLA DI SFOGO, e ha quindi un GRANDE potere CURATIVO!
Senza bisogno di psicoterapia (che però sarebbe utile a molti...) e senza che l'altra persona ne sappia nulla...
Secondo i ricercatori della "University of California" infatti, ricorrere a carta e penna nei momenti di DISAGIO EMOZIONALE riduce l’attività dell’amigdala (parte del nostro cervello emozionale, che si "accende" quando abbiamo paura o siamo arrabbiati) e allo stesso tempo aumenta quella delle regioni prefrontali (sede del ragionamento, del "qui-ed-ora") permettendoci di "gestire" le nostre emozioni, piuttosto che "esserne gestiti".
Scrivere (o tenere un diario dei propri momenti più intensi) invece ha lo stesso effetto che ABBASSARE IL FUOCO SOTTO LA PENTOLA: aiuta a liberarsi, a chiarirsi le idee, a esplorare i propri lati nascosti e a superare momenti di sofferenza e di depressione.
Ma è anche uno stimolo per la mente!
Riattiva la memoria (eventi passati), permette di ri-elaborare le proprie esperienze e prendere MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA della natura e delle cause dell'emozione che viviamo.
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Anche la DIRETTA GRATUITA che faremo venerdì 3 Dicembre alle 21:00 con la dott.ssa @Francesca di Gangi
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