I diritti dei pazienti? Negati quasi sempre, con ripercussioni sulla salute pubblica e sulla società. Quelli dei medici? Schiacciati dalla burocrazia, dalle logiche economistiche, e dalla presenza dei protocolli terapeutici.
La FNOMCEO riconosce al medico il diritto di esercitare la propria professionalità senza essere “manipolato da logiche economicistiche” (utopia!) e nelle migliori condizioni organizzative, senza turni di lavoro stressanti e senza quelle “regole burocratiche” che contrastano con l’appropriatezza clinica e con le esigenze di cure personalizzate del singolo paziente.
Ma riconosce anche che è diritto del paziente avere il giusto tempo di ascolto, ricevere informazioni comprensibili e complete (per poter esprimere consapevolmente il proprio consenso o dissenso) condividere insieme al medico i percorsi di cura, ricevere cure “in sicurezza”, evitare la sofferenza inutile.
Questa necessita di riconoscere i diritti e i doveri nel rapporto tra medico e paziente nasce da un’iniziativa di Citadinanzattiva, che segnala come i cittadini riferiscono che i dottori hanno «poca sensibilità nell’ascolto e poca empatia» (otto malati su dieci), «linguaggio troppo tecnico e poco comprensibile» (un malato su quattro), scarsa attenzione al dolore (un malato su cinque). Dall’altro, un medico su tre ritiene insufficiente o inadeguato il tempo a disposizione per la cura e riscontra difficoltà per mancanza di personale, uno su cinque per cattiva organizzazione dei servizi.
Da qui il tentativo di restituire centralità alla relazione e alla fiducia reciproca, a partire dai diritti e doveri di ciascuno, con la campagna “Cura di coppia”, presentata a Roma presso la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO).
L’obiettivo generale del progetto è dunque quello di creare consapevolezza relativa ai diritti e doveri che il medico ha nei confronti del paziente, nel pieno esercizio della propria missione di cura. Parallelamente anche sui diritti e doveri del paziente affinché diventi sempre più cosciente del fatto che la propria partecipazione attiva e informata, oltre alla piena adesione al percorso di cura proposto, sono fattori determinanti per il ripristino dei livelli di salute.
«Il rapporto medico paziente è basato su fiducia e rispetto, per entrambi, sottolinea Roberta Chersevani, presidente FNOMCeO. Il decalogo rimarca l’importanza, nella relazione di cura, dell’accoglienza, dell’ascolto, della condivisione, dell’informazione e della comunicazione».
«Ritorniamo a fidarci l’uno dell’altro – aggiunge Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale dei diritti del malato-Cittadinanzattiva. L’alleanza terapeutica è necessaria per migliorare concretamente l’esigibilità del diritto alla salute dei cittadini, per dare risposte alle loro aspettative e bisogni di salute e, allo stesso tempo, rimettere al centro la dimensione intellettuale della professione medica che comporta scelte e responsabilità, senza dover sottostare a logiche che sacrificano l’appropriatezza clinica e non tengono conto della persona»
Hai notato difficoltà a comunicare col tuo medico di famiglia o con il tuo specialista? Usa con te un linguaggio troppo tecnico o poco comprensibile? Il tuo medico curante o lo specialista hanno dimostrato sensibilità all’ascolto? Hanno prestato attenzione al tuo dolore (fisico, psichico o emozionale)?
Ti sei sentito spinto a trovare online suggerimenti e consigli o prescrizioni negate dal tuo medico?
No? Male, molto male. Cerca ed af-fidati a un professionista capace di ascoltare e preparato ad istruire, ha un valore incalcolabile. Ogni consulto è un investimento, perché la tua salute vale!