Lettera aperta di 120 ricercatori "preoccupati dell'analisi statistica e l'integrità dei dati"...
https://www.facebook.com/dottgabrieleprinzi/videos/1174446379557430/?t=259
Di norma, la moderazione e il garbo sono alla base delle comunicazioni all’interno della comunità scientifica, ma questa volta qualcosa parrebbe essersi incrinato.
É partito tutto da uno studio apparso su The Lancet [la più prestigiosa rivista medica assieme a Nature] che sostiene che i pazienti Covid-19 trattati con idrossiclorochina vadano incontro a tassi di mortalità più elevati per complicazioni cardiache dovute al farmaco.
E ha portato alla [stranamente RAPIDA] sospensione dell’uso dell’idrossiclorochina da parte dell’Oms [e AIFA], che lo considerava FARMACO SICURO dal 1955.
Tra l'altro, farmaco usato - sotto stretto controllo medico - su CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PAZIENTI NEL MONDO.
Questo "lavoro scientifico" è stato MESSO IN DISCUSSIONE da oltre 120 ricercatori provenienti da autorevoli università di tutto il mondo.
Tra cui Oxford ed Harvard.
Tra i primi, il Prof. Andrea Savarino - ricercatore dell’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ - che aveva evidenziato le criticità del lavoro di Lancet, anticipando i dubbi della comunita' scientifica.
La ricerca - messa sotto la lente della comunità scientifica - ne ha sottolineato varie criticità, tra cui INCOERENZA SIA NELLA RACCOLTA DEI DATI CHE dal punto di vista METODOLOGICO.
Ad esempio:
1) i dati provenienti dall’Australia non sono compatibili con i rapporti del governo (più decessi in ospedale di quanti ne siano avvenuti in tutto il paese durante il periodo di studio).
2) Le dosi medie giornaliere di Idrossiclorochina somministrata sono di 100 mg superiori a quelle raccomandate dalla FDA Americana (dato “impossibile”, dal momento che il 66% dei dati provengono proprio da ospedali nordamericani...)
3) I dati provenienti dall’Africa sembrano “improbabili”...
4) Non è stata fatta menzione dei Paesi o degli ospedali che hanno contribuito alla fonte dei dati...
5) Ciò indica la necessità di un ulteriore controllo degli ERRORI IN TUTTO IL DATABASE!
Ecco PERCHÉ gli Accademici DI TUTTO IL MONDO hanno scritto una lettera aperta al direttore della rivista, CHIEDENDO SPIEGAZIONI in merito allo studio pubblicato.
La lettera termina con una richiesta formale:
Per chi ha seguito l'emergenza COVID in Italia e nel mondo sa che la idrossiclorochina è stata uno di quei farmaci che sembra abbiano avuto un effretto prodigioso sulla ripresa dei malati; dai medici dichiarata quasi priva di effetti collaterali.
Curiosi sono quindi apparsi i risultati di questo lavoro scientifico ... e la rapida "dannazione" di OMS e AIFA.
Che tu sia medico o no, se vuoi approfondire, e farti una tua opinione, ecco i link migliori che ho trovato:
a) Idrossiclorochina, la lettera aperta di 120 ricercatori a Lancet: “Preoccupazioni sull’analisi statistica e sull’integrità dei dati”
e) IDROSSICLOROCHINA, L'AIFA DÀ L'OK ALLO STUDIO IRCCS NEGRAR-OXFORD
f) POPULISMO SCIENTIFICO: LO STRANO CASO DELL'IDROSSICLOROCHINA
g) CHI USA E CHI VIETA IDROSSICLOROCHINA NELLA LOTTA AL COVID
h) IDROSSICLOROCHINA: SE A NOI FA MALE PERCHE' I LEADER MONDIALI LA ASSUMONO?
i) Virus, il mistero sulla clorochina. Gli scienziati sbugiardano l'Oms
LINK AL TG COMPLETO:
www.rainews.it/tgr/rubriche/leonardo/index.html
Dott. Giulio Maria Ranalli – Biologo Nutrizionista – Dott.ssa Greta Venturini – Biologa Nutrizionista – Scuola Microbioma – Studio Medico Orlandini – Nutrizionista Dott.ssa Novella Gerini – Riccardo Cecchetti Osteopata e Fisioterapista – Centro Trabucco Fisioterapia e Benessere – AMIE-Associazione Medici Italiani Evoluzionisti –Medicina di Segnale – Luca Speciani – DietaGIFT
https://www.facebook.com/dottgabrieleprinzi/videos/1174446379557430/?t=259
Di norma, la moderazione e il garbo sono alla base delle comunicazioni all’interno della comunità scientifica, ma questa volta qualcosa parrebbe essersi incrinato.
É partito tutto da uno studio apparso su The Lancet [la più prestigiosa rivista medica assieme a Nature] che sostiene che i pazienti Covid-19 trattati con idrossiclorochina vadano incontro a tassi di mortalità più elevati per complicazioni cardiache dovute al farmaco.
E ha portato alla [stranamente RAPIDA] sospensione dell’uso dell’idrossiclorochina da parte dell’Oms [e AIFA], che lo considerava FARMACO SICURO dal 1955.
Tra l'altro, farmaco usato - sotto stretto controllo medico - su CENTINAIA DI MIGLIAIA DI PAZIENTI NEL MONDO.
Questo "lavoro scientifico" è stato MESSO IN DISCUSSIONE da oltre 120 ricercatori provenienti da autorevoli università di tutto il mondo.
Tra cui Oxford ed Harvard.
Tra i primi, il Prof. Andrea Savarino - ricercatore dell’ISTITUTO SUPERIORE DI SANITÀ - che aveva evidenziato le criticità del lavoro di Lancet, anticipando i dubbi della comunita' scientifica.
La ricerca - messa sotto la lente della comunità scientifica - ne ha sottolineato varie criticità, tra cui INCOERENZA SIA NELLA RACCOLTA DEI DATI CHE dal punto di vista METODOLOGICO.
Ad esempio:
1) i dati provenienti dall’Australia non sono compatibili con i rapporti del governo (più decessi in ospedale di quanti ne siano avvenuti in tutto il paese durante il periodo di studio).
2) Le dosi medie giornaliere di Idrossiclorochina somministrata sono di 100 mg superiori a quelle raccomandate dalla FDA Americana (dato “impossibile”, dal momento che il 66% dei dati provengono proprio da ospedali nordamericani...)
3) I dati provenienti dall’Africa sembrano “improbabili”...
4) Non è stata fatta menzione dei Paesi o degli ospedali che hanno contribuito alla fonte dei dati...
5) Ciò indica la necessità di un ulteriore controllo degli ERRORI IN TUTTO IL DATABASE!
Ecco PERCHÉ gli Accademici DI TUTTO IL MONDO hanno scritto una lettera aperta al direttore della rivista, CHIEDENDO SPIEGAZIONI in merito allo studio pubblicato.
La lettera termina con una richiesta formale:
“NELL'INTERESSE DELLA TRASPARENZA chiediamo a The Lancet di RENDERE DISPONIBILI LE VALUTAZIONI (peer review) CHE HANNO PORTATO ALL'ACCETTAZIONE di questo manoscritto per la pubblicazione”.
Ne parla al minuto 4:18, questa puntata del TG LEONARDO del 29 Maggio (dopo il servizio sulle "varianti genetiche" del Sud Italia, che potrebbero spiegare una maggiore resistenza al COVID).Per chi ha seguito l'emergenza COVID in Italia e nel mondo sa che la idrossiclorochina è stata uno di quei farmaci che sembra abbiano avuto un effretto prodigioso sulla ripresa dei malati; dai medici dichiarata quasi priva di effetti collaterali.
Curiosi sono quindi apparsi i risultati di questo lavoro scientifico ... e la rapida "dannazione" di OMS e AIFA.
Che tu sia medico o no, se vuoi approfondire, e farti una tua opinione, ecco i link migliori che ho trovato:
a) Idrossiclorochina, la lettera aperta di 120 ricercatori a Lancet: “Preoccupazioni sull’analisi statistica e sull’integrità dei dati”
c) LUIGI CAVANNA, ONCOEMATOLOGO DI PIACENZA CHE HA SALVATO 270 PAZIENTI CON IDROSSICLOROCHINA
d) CORONAVIRUS, IDROSSICLOROCHINA PREVIENE IL CONTAGIO? MAXISTUDIO DELL'UNIVERSITA' DI OXFORD CON 800 VOLONTARI ITALIANI, TRA MEDICI E INFERMIERIe) IDROSSICLOROCHINA, L'AIFA DÀ L'OK ALLO STUDIO IRCCS NEGRAR-OXFORD
f) POPULISMO SCIENTIFICO: LO STRANO CASO DELL'IDROSSICLOROCHINA
g) CHI USA E CHI VIETA IDROSSICLOROCHINA NELLA LOTTA AL COVID
h) IDROSSICLOROCHINA: SE A NOI FA MALE PERCHE' I LEADER MONDIALI LA ASSUMONO?
i) Virus, il mistero sulla clorochina. Gli scienziati sbugiardano l'Oms
LINK AL TG COMPLETO:
www.rainews.it/tgr/rubriche/leonardo/index.html
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Dott. Giulio Maria Ranalli – Biologo Nutrizionista – Dott.ssa Greta Venturini – Biologa Nutrizionista – Scuola Microbioma – Studio Medico Orlandini – Nutrizionista Dott.ssa Novella Gerini – Riccardo Cecchetti Osteopata e Fisioterapista – Centro Trabucco Fisioterapia e Benessere – AMIE-Associazione Medici Italiani Evoluzionisti –Medicina di Segnale – Luca Speciani – DietaGIFT