(Collage di due interviste presenti su www.corriere.it) .
La «donna guarita» è ancora molto arrabbiata.
«Noi saremo anche ignoranti, ma qualcuno ha soffiato sul fuoco della nostra ignoranza»
GIORNALISTA: Fuori dalla porta però c’è molta agitazione.
DONNA: «E infatti non guardo più la tv, sono scandalizzata da tanto panico, sembra che ci sia l’Ebola. Mi fa arrabbiare, una reazione del genere sta rovinando il nostro Paese e danneggia le persone che davvero stanno male e hanno bisogno di andare in ospedale. Che tristezza».
GIORNALISTA: Ha mai avuto paura?
DONNA: «Ma di cosa? È una influenza, mica muori, se non sei già malato. Mi sembra che siamo diventati tutti scemi».
GIORNALISTA: Tutti si sentono i sintomi del coronavirus.
DONNA: «Ma sì, riempiono gli ospedali, telefonano continuamente ai medici, rischiando di mandare in tilt un sistema che invece sta funzionando bene. All’estero passa il messaggio devastante che siamo appestati».
GIORNALISTA: Di chi è la colpa?
DONNA: «Guardi, io sono vecchio stampo e non sono su Facebook. Ma per la mia attività ogni tanto ci vado. E ci sono andata durante il ricovero. Mi ha colpito il video di un signore con la mascherina.»
GIORNALISTA: Perché le ha fatto impressione?
DONNA: «A un certo punto si è tolto la mascherina. E ha detto di essere un malato di cancro, a cui resta un mese di vita. Noi, diceva, andiamo via nell’indifferenza generale, “senza rompere i c... a nessuno”, mentre voi state impazzendo per questa cosa qui. Ma non vi vergognate? chiedeva. Secondo me, ha ragione lui. Un po’ ci dovremmo vergognare».
GIORNALISTA: Ora non crede di esagerare nell’altro senso?
DONNA: «Ma no. Quando mi hanno dimessa, i medici mi hanno detto di stare chiusa in casa, e in caso di febbre, prendere la Tachipirina. Insomma, di gestirmela da sola, e di chiamare solo in caso di febbre molto alta. In tanti criticano anche loro, ma le sembrano disposizioni allarmistiche?»
GIORNALISTA: Crede che stia cambiando qualcosa nella percezione di questo virus?
DONNA: «Me lo auguro. Ci stiamo arrivando, mi sembra. I dottori mi hanno detto che loro cercano solo di limitare il numero degli infettati. Il resto non è di loro competenza. Qualcuno dovrà chiedersi se valeva la pena di scatenare questo finimondo per un virus influenzale».
DONNA: «Sono solo una persona che è andata a casa, come faranno presto tanti altri. Svegliamoci ragazzi, che ci stiamo facendo del male da soli!».
Link all'intervista:
La «donna guarita» è ancora molto arrabbiata.
«Noi saremo anche ignoranti, ma qualcuno ha soffiato sul fuoco della nostra ignoranza»
GIORNALISTA: Fuori dalla porta però c’è molta agitazione.
DONNA: «E infatti non guardo più la tv, sono scandalizzata da tanto panico, sembra che ci sia l’Ebola. Mi fa arrabbiare, una reazione del genere sta rovinando il nostro Paese e danneggia le persone che davvero stanno male e hanno bisogno di andare in ospedale. Che tristezza».
GIORNALISTA: Ha mai avuto paura?
DONNA: «Ma di cosa? È una influenza, mica muori, se non sei già malato. Mi sembra che siamo diventati tutti scemi».
GIORNALISTA: Tutti si sentono i sintomi del coronavirus.
DONNA: «Ma sì, riempiono gli ospedali, telefonano continuamente ai medici, rischiando di mandare in tilt un sistema che invece sta funzionando bene. All’estero passa il messaggio devastante che siamo appestati».
GIORNALISTA: Di chi è la colpa?
DONNA: «Guardi, io sono vecchio stampo e non sono su Facebook. Ma per la mia attività ogni tanto ci vado. E ci sono andata durante il ricovero. Mi ha colpito il video di un signore con la mascherina.»
GIORNALISTA: Perché le ha fatto impressione?
DONNA: «A un certo punto si è tolto la mascherina. E ha detto di essere un malato di cancro, a cui resta un mese di vita. Noi, diceva, andiamo via nell’indifferenza generale, “senza rompere i c... a nessuno”, mentre voi state impazzendo per questa cosa qui. Ma non vi vergognate? chiedeva. Secondo me, ha ragione lui. Un po’ ci dovremmo vergognare».
GIORNALISTA: Ora non crede di esagerare nell’altro senso?
DONNA: «Ma no. Quando mi hanno dimessa, i medici mi hanno detto di stare chiusa in casa, e in caso di febbre, prendere la Tachipirina. Insomma, di gestirmela da sola, e di chiamare solo in caso di febbre molto alta. In tanti criticano anche loro, ma le sembrano disposizioni allarmistiche?»
GIORNALISTA: Crede che stia cambiando qualcosa nella percezione di questo virus?
DONNA: «Me lo auguro. Ci stiamo arrivando, mi sembra. I dottori mi hanno detto che loro cercano solo di limitare il numero degli infettati. Il resto non è di loro competenza. Qualcuno dovrà chiedersi se valeva la pena di scatenare questo finimondo per un virus influenzale».
DONNA: «Sono solo una persona che è andata a casa, come faranno presto tanti altri. Svegliamoci ragazzi, che ci stiamo facendo del male da soli!».
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Buona giornata tra Palermo e Catania.