Nuova indagine dell’Istituto Nazionale per la Chirurgia dell’Obesità con GfK Italia. Ricorrere alle diete fai-da-te e sottovalutare lo sport peggiorano il problema.
L’Istituto Nazionale per la Chirurgia dell’Obesità (del Gruppo ospedaliero San Donato) ha presentato i risultati di una ricerca condotta da GfK Italia sul fenomeno dell’obesità nel nostro Paese: l’indagine mostra che i pazienti obesi raggiungono quota 13%, mentre resta invariato il dato della popolazione adulta in sovrappeso, stabile al 35%.
Quindi attualmente la metà circa degli italiani in età adulta è in eccesso ponderale, e ha un’incidenza significativa al Sud e nelle Isole.
I motivi dell’aumento di peso secondo gli intervistati
I pazienti attribuiscono la loro condizione a due fattori principali: da un lato l’ereditarietà (54% degli intervistati) e dall’altro l’influenza di stimoli e modelli sociali (51% degli intervistati) che favorirebbero stili alimentari scorretti. Solo una minima parte individua nella sedentarietà una delle possibili cause.
Ma sappiamo bene dalle ricerche scientifiche, che dietro la “familiarità”, più che condizioni genetiche si celano predisposizioni metaboliche innescate da “stili di vita familiari” non salutari.
Le diete fallite
Più della metà dei pazienti obesi dichiarano di aver fatto qualcosa per perdere peso, ma confessano altresì di essersi affidati in primo luogo a una dieta fai da te (51% del campione), e solo in un secondo momento a una dieta prescritta dallo specialista. Nonostante i rimedi adottati, i pazienti dichiarano di non aver raggiunto i risultati sperati e quindi di aver mancato l’obiettivo principale (solo l’11 % è soddisfatto dei risultati ottenuti).
La vergogna sociale
Sul fronte della gestione quotidiana della patologia, i pazienti dichiarano che il disagio maggiore è innanzitutto di natura estetica (60% degli intervistati), in particolare per coloro che sono affetti da obesità grave. A seguire segnalano le difficoltà dovute all’inefficienza fisica che limita la libertà e i movimenti più banali e solo al terzo posto citano i problemi di salute, come ipertensione, ipercolesterolemia e diabete.
I medici curanti
L’indagine si è incentrata anche sulla gestione dell’obesità da parte dei medici curanti, in modo da porre l’attenzione su una patologia complessa e dai costi sociali sempre più elevati, troppe volte percepita come un inconveniente estetico e non come una malattia grave.
La ricerca ha evidenziato che su una media di 1390 pazienti seguiti, circa 200 sono pazienti obesi. Per i medici, come per i pazienti, le principali cause dell’obesità severa vanno ricercate innanzitutto nei modelli e negli stimoli sociali che favoriscono stili alimentari scorretti (l’ha dichiarato l’86% dei medici intervistati), poi nell’ereditarietà e in terza battuta nella fragilità psicologica. Purtroppo, nessun medico di famiglia ha la competenza multidisciplinare (né il tempo!) per occuparsi di questi pazienti. La Fragilità psicologica è sicuramente il singolo fattore sociale che i pazienti hanno in comune.
Il tuo Medico Curante o lo Specialista non ti rivaluta? Non sei soddisfatto del nutrizionista o del dietologo? Affidati a un professionista capace di ascoltare e preparato ad istruire, ha un valore incalcolabile. Perché la tua salute vale!
P.S.: queste informazioni sono tutt’altro che sostitutive di una visita medica o specialistica: Ogni paziente è un esempio unico, e la terapia va realizzata come un abito sartoriale, su misura! Mai consiglierei ad un paziente di sospendere la sua terapia o di autoprescriversi una modificazione della terapia, se non dietro visita specialistica approfondita, e con tutto messo per iscritto da un medico o specialista.