(Articoli del "Corriere della sera", link alla fine del post)
《TEORIA DELL'IGIENE》
«L’esposizione ai microbi è fondamentale per il sistema immunitario - afferma Sally Bloomfield, London School of Hygiene and Tropical Medicine».
Da quando è apparsa sul BMJ a fine anni Ottanta, la teoria dell’"ipotesi igienica" ha trovato ampio spazio sui media.
Il minor contatto con l’ambiente rurale, le famiglie meno numerose (meno fratelli pronti a scambiarsi vicendevolmente i microbi) e i troppo elevati standard di pulizia hanno creato un sistema immunitario umano poco allenato a fronteggiare gli stimoli ambientali.
E più incline a reagire nei loro confronti in modo eccessivo.
Da qui l’aumento dei fenomeni allergici.
《VECCHI AMICI》
Ma la questione non è così semplice.
«L’"ipotesi igienica" non è sbagliata in sé - spiega Bloomfield -, ma andrebbe considerata sotto un punto di vista diverso, in termini evoluzionistici».
Dal 1800 in poi gli stili di vita sono cambiati a tal punto da fare perdere all’uomo il contatto con una gamma di microrganismi con cui il suo corpo - e con esso anche il suo sistema immunitario - si era evoluto nel corso del tempo, fin dall’età della pietra.
E insieme alla predisposizione genetica individuale, a fattori come dieta, inquinamento, stili di vita l, avrebbe reso le persone più vulnerabili nei confronti di malattie infettive e infiammatorie.
Le misure messe in atto nei secoli per difenderci dalle infezioni, come rendere l’acqua più potabile, conservare meglio il cibo e anche l’uso di antibiotici hanno modificato i microbi "amici" che popolavano i nostri ambenti.
Si può permettere ai bambini di giocare nel fango, purché poi si lavino accuratamente le mani prima di mettersi a tavola.
Quali siano con precisione i "vecchi amici" e come fare per ripristinare con loro un contatto sarà la sfida degli studi futuri.
LINK AL CORRIERE: