E per anni, guidati dalla pubblicità e dai consigli degli amici, abbiamo dato per scontato che non ci fosse nulla di meglio da fare, che assumere un Gastroprotettore.
Che non ci fosse nulla di male nel farlo. Né effetti collaterali a breve, medio e lungo termine. Che fosse come l'acqua fresca. Anzi, forse ci siamo fatti ingannare proprio dal termine "protezione".
E su questo per anni ci siamo sicuramente sbagliati.
Certo, questi farmaci hanno cambiato il profilo della medicina e hanno anche avuto un impatto non indifferente sulla riduzione degli interventi chirurgici sullo stomaco.
Ma visto che gli errori di prescrizione in Italia raggiungono anche il 71%, non sorprende che oltre un miliardo di euro di spesa sanitaria (dati 2017) si spendono proprio per i "gastroprotettori".
Così il Ministero - assieme alle tre più grosse associazioni di categorie mediche - da tre anni lanciano allarmi e richiami sull'uso responsabile. Specialmente negli anziani.
Considerando i noti effetti collaterali, ti aspetteresti che qualunque medico che li prescrive ne sia a conoscenza e sia quindi completamente responsabile rispetto alla terapia nei confronti di un paziente.
L'articolo 13 del codice deontologico medico è quindi la diapositiva d'apertura del mio intervento registrato Sabato 27 aprile, a Catania, in occasione del Cambiovita Expo.
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Vai al Video della Conferenza "Gastroprotettore, il termine frainteso".
Durata totale del video: 46 minuti .