È interessante analizzare il significato della parola "rivoluzione".
Viene dal latino "revolutionem" che a sua volta deriva da "revolutus" (participio di "revolvere") composto da "re" (ancora, nuovaMente) e "volvere" (volgere, girare, ruotare).
Letteralmente, significa "voltare (o girare) di nuovo". Ma nel significato comune, sottointende ad una qualche Trans-FormAzione radicale, al rovesciamento di un ordine ... o al meno comune significato di un corpo che gira attorno ad un altro corpo (in senso astronomico o figurato).
Tanto nella "trasformAzione", quanto nel "rovesciamento di un ordine", questo movimento che caratterizza la rivoluzione ci tocca (...ci rivolta, ci rigira...) almeno su due piani: all'estero e all'interno.
All'esterno - in ambito "sociale" - rivoluzione può evocare immagini di colpi di Stato o rivolte armate. Ma anche innovazioni tecnologiche e culturali capaci di "divellere" costumi vecchi e abitudini radicate.
Ma anche le conquiste di diritti civili che spostano il peso del concetto di "giusto" "ribaltandolo" in una verità nuova o una nuova via.
All'interno invece, nel rapporto con noi stessi e con la nostra parte più profonda, il significato di rivoluzione è direttaMente connesso alla realizzazioni di quelle cose che danno un valore nuovo alla vita.
Potrebbe essere un nuovo e consapevole modo di guardare il mondo, o l'acquisizione di una nuova capacità o di una nuova abilità, o l'ennesimo scontro vittoriosi contro i propri dèmoni, o il conceder-Si il "per-dono".
Tutte Azioni di ampio respiro, che restituiscono alla coscienza i suoi colori autentici.
Che sia un movimento irrevocabile o un ciclico ripristino di condizioni precedenti, le rivoluzioni, volute coraggiosamente (o ineluttabilmente subite, come nel caso dei corpi celesti) segnano un nuovo punto di partenza, qui ed ora: ora è un nuovo anno, ora è un nuovo spirito del tempo.
Avendo ri-preparato il terreno per una nuova (R)evoluzione, si permetta all'aratro di "rivolgere" le zolle e si permetta la nuova semina.