ZUCCHERI E FRUTTOSIO. ESISTE UNA CONNESSIONE CON #FIBROMIALGIA E "COLON (intestino prego!) IRRITABILE"?

La sindrome
fibromialgica è una patologia cronica, complessa ed eterogenea di natura
"ancora poco conosciuta", gravata da importanti dolori
muscolo-scheletrici diffusi, affaticamento, disturbi del sonno e dell'umore.

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Sottolineo: di natura
ancora sconosciuta.

E senza un MARCATORE
UMORALE che permetta di fare una diagnosi certa.

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Si stima che affligga
il 2-3% della popolazione mondiale, con una prevalenza netta tra le donne.

Inoltre, la maggior
parte dei pazienti presenta una o più comorbilità dolorose o disturbi
associati.

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Tra cui il famigerato
ed immancabile "colon (intestino, prego) irritabile".

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Non è curioso che una
"patologia gastrointestinale funzionale" come il "colon
(intestino prego) irritabile" sia così spesso presente?

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Avendo una causa
"ancora poco conosciuta" non ha ancora una cura efficace, e le
terapie farmacologiche e non farmacologiche USATE PER CONTROLLARE I SINTOMI
hanno un'efficacia limitata.

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E troppo spesso chi fa
la diagnosi (a volte a vista...) non solo non si interessa di valutare se vi
siano carenze micronutrizionali come CONCAUSA, ma nemmeno parla dell'utilità di
una dieta....

... Sbagliando
clamorosamente.

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Lo dimostra un
"case report" pubblicato dalla dott.ssa Silvia Maria Lattanzio nel
2018 (vedi link in fondo). Dove segnala AI COLLEGHI MEDICI il primo caso di
"remissione controllata" dei sintomi nella FMS seguendo un
"approccio metabolico".

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La Lattanzio riferisce
che due mesi dopo l'inizio del protocollo terapeutico il paziente era
"notevolmente migliorato in ogni aspetto, riacquistando la sua visione
mentale positiva.

È tornata alla piena
occupazione e ha recuperato la sua energia e vitalità come non faceva da
anni."

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Il protocollo
terapeutico usato?

Una dieta rigorosa.

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Questa dieta HA
L'OBIETTIVO DI FACILITARE L'ASSORBIMENTO DEL TRIPTOFANO (e garantirne la
biodisponibilità come substrato per la sintesi di SEROTONINA).

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Per fare questo, sono
state rimosse dalla dieta le molecole che potrebbero influire negativamente sul
destino del triptofano nel tratto gastrointestinale.

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Il fulcro di questo
approccio?

1) esclusione di
alcuni carboidrati dalla dieta

2) il corretto apporto
di TRIPTOFANO col cibo

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Poiché il FRUTTOSIO è
uno zucchero ad alta reattività, limitare il più possibile l'assunzione di
fruttosio - comprese le catene del fruttosio, come i fruttani e le inuline, il
sorbitolo, il glutammato e l'aspartame - è il PRINCIPIO CARDINE.

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Forse è per questo che
parecchi pazienti affetti da fibromialgia stanno meglio eliminando gli zuccheri
e la frutta dalla loro dieta?

O facendo una
low-fodmap?

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Le modifiche
dietetiche non sono un approccio nuovo.

In passato sono state
tentate diete diverse, incentrate sull'eliminazione di alcuni alimenti o
additivi chimici.

Tuttavia nessuno degli
approcci precedentemente proposti fino ad ora si basavano su una solida teoria
in grado di prevedere e spiegare pienamente i risultati sperimentali.

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Bassi livelli di
SEROTONINA e/o del suo precursore TRIPTOFANO sono stati osservati a partire
dagli anni '90, così che la conseguenza è stata l'introduzione in terapia di
inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (SSRI) e SNRI.

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Ma è solo il
triptofano ad essere carente?

Eh no...

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Sono stati riportati
bassi livelli di altri aminoacidi essenziali e alterata omeostasi degli
aminoacidi rispetto alla popolazione generale.

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Sorprendentemente, la
"Revisione del 2016" ai criteri diagnostici della fibromialgia del
2010/2011 non contenevano alcun riferimento esplicito alle analisi del sangue
in questa direzione....

E nessun riferimento
al "cibo" inteso come TERAPIA METABOLICA fondata sulla biochimica.

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Ma basta davvero così
poco?

Due mesi?

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Il ruolo cruciale
della SEROTONINA nella fibromialgia non è più oggetto di dibattito: è stato
chiaramente osservato in studi sperimentali, sebbene non sia ancora del tutto
compreso il suo meccanismo fisiopatologico.

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Ma la LATTANZIO ci
illumina, dimostrando che il fruttosio INTERFERISCE PESANTEMENTE
nell'assorbimento del triptofano, da cui le cellule dell'intestino producono
QUASI IL 95% della SEROTONINA DI TUTTO IL CORPO (e il cervello solo il 5%)

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Quindi: ha più senso
un SSRI che agisce sul 5% della serotonina, o avere una leva che agisce
sull'iorgano che ne produce il 95%?

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E se il colpevole è il
fruttosio, in qualunque forma, consideralo da oggi veleno o - se vuoi vederlo
come una forma di benzina - carburante per i tuoi dolori.

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So che scrivo cose
strane, che non ti ha mai detto nessuno, ma è giusto che a dirtele sia un
MEDICO DELLE PANZE SICULO attraverso questa pagina.


Non sono più il solo a
dirle, ma faccio parte di un esercito di ESERCENTI UNA PROFESSIONE SANITARIA -
Medici, farmacisti, nutrizionisti, dietisti, fisioterapisti, dietologi, etc -
che guarda all'UNIVERSO UOMO con l'occhio clinico "funzionale",
rispettoso della lezione del Padre
#Ippocrate.


Perchè siamo tutti
consapevoli che la tua salute vale!


Author
Gabriele Prinzi

Medico chirurgo spec. in chirurgia d’urgenza, Iscrizione ordine dei medici di Palermo n°13262,